miniera
Ascolta le storie della Napoli viva e operosa, oltre le apparenze
L’opera audio-visiva, dal titolo “Manime”, si propone di raccontare, attraverso una serie di interviste a lavoratori artigianali, la storia di una Napoli viva ed operosa, di una città che non si arrende e si dà da fare. L’immagine che proponiamo della nostra città va in totale contrasto con la tendenza odierna di evidenziare ed accentuare aspetti, magari più accattivanti, che catturano l’attenzione di un pubblico desideroso di azione come quella regalata da storie di droga, violenza e criminalità. Storie che, ovviamente, fanno parte della nostra città e in generale della nostra società, ma non danno un quadro completo di Napoli, offrono solo uno sguardo superficiale e a volte sfocato.
Lo scopo del docufilm è appunto quello di risaltare le positività della città anche mettendole in contrasto con gli aspetti negativi in modo da poter mostrare il bello nella bruttezza, la rinascita nel degrado, il voler andare avanti nelle difficoltà.
Per poter giungere allo scopo di cui sopra si è deciso di strutturare il film in questo modo: saranno raccontate nel corso di un’unica giornata (nella cronologia del film) le storie di alcuni lavoratori artigianali in un modo tale che il trascorrere del tempo del giorno possa essere metafora del trascorrere degli eventi della vita; al mattino si racconterà di giovani che si sono messi in gioco per arrivare alla sera dove a parlare saranno persone anziane. La scena finale sarà in totale contrasto con il resto del film, rappresenterà la sera e la voglia di rinascere. In questa scena protagoniste saranno tre donne impegnate in pose artistiche(danza) e attività quotidiane (mangiare e dormire) atte a rappresentare la bellezza e la voglia di vivere.
Gli scenari e le panoramiche del film saranno accompagnati da musiche originali ad opera degli artisti Mariano Lieto e Giuseppe Russo e da una composizione dei Foja. La maggioranza degli intervistati sono artigiani che portano avanti mestieri che sono oramai in via di estinzione spesso a causa del processo di turistificazione in atto che in alcuni particolari quartieri napoletani, come ad esempio i quartieri spagnoli, fa sì che alcune tipologie di attività lavorative siano sostituite da attività di ristorazione e alloggi turistici creando così un ‘omogeneizzazione ed un appiattimento socio-culturale con conseguente perdita identitaria.
Ci auguriamo che le testimonianze e le parole appassionate degli artigiani intervistati possano riaccendere l’interesse dei più giovani e far suonare un campanello d’allarme nella coscienza generale.
--Siamo stati ricevuti dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris che entusiasta del progetto ci ha comunicato di voler organizzare alcuni eventi, tra cui uno al Maschio Angioino, con presentazione e proiezione del docufilm--